Il 2016 è iniziato da oltre un mese, ma Brescia si trova nella stessa situazione di fine 2015: avvolta in una nuvola di smog che danneggia la salute e la qualità della vita dei cittadini.
Infatti, se a dicembre 2015 sono stati 26 i giorni in cui la centralina del Broletto ha rilevato concentrazioni di pm10 oltre il limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, a gennaio i giorni di superamento sono stati 17, confermando la gravità di una situazione che viene definita “emergenza” a parole, ma senza adottare provvedimenti adeguati.
Il timidissimo rafforzamento della ZTL di questi giorni va nella giusta direzione, ma non basta. Occorrono scelte molto più incisive e innovative, investimenti e un programma di promozione e educazione alla mobilità condivisa e a quella dolce. L’obiettivo finale deve essere un deciso cambiamento delle abitudini dei cittadini riguardo alle modalità di spostamento nella città, al momento troppo centrate sull’uso dell’automobile e troppo poco su trasporto pubblico, mobilità ciclistica e pedonale.
Prendendo spunto anche da ciò che si sta già facendo in altre città della Lombardia, Legambiente Brescia propone per l’immediato:
- l’applicazione automatica per tutti i periodi di inversione termica del limite di 90 km/h sulla tangenziale sud e di 110km/h sulle autostrade;
- il ripristino delle corsie LAM e l’estensione della ZTL a tutto il centro storico e sulle 24 ore;
- una seria politica in favore del trasporto pubblico, realizzando in brevissimo tempo il riordino delle linee di superficie tenendo conto della presenza del metrobus e una reale integrazione tariffaria tra città e provincia;
- un sostegno più concreto alla mobilità ciclistica (Bicimia non basta!);
- l’istituzione immediata di aree di interdizione al traffico. Pensiamo, in particolare, a fasce di protezione attorno agli edifici scolastici – Area B, Area Bambino – vietando il parcheggio in prossimità delle entrate, favorendo la messa in pratica dei Pedibus e dell’uso della bicicletta;
- la sottoscrizione da parte dei Comuni della provincia dei protocolli per gli interventi urgenti in materia di inquinamento atmosferico. Ci riferiamo in particolare a quelli proposti dalla Città metropolitana milanese e dalla provincia di Bergamo che dettano prescrizioni concertate in caso di emergenza smog;
- l’accelerazione dell’iter di un PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) che comprenda disincentivi, anche di carattere economico (tariffazione dei parcheggi), nell’utilizzo delle auto;
- adottare un regolamento edilizio che preveda forti incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, in modo da poter andare verso la riduzione del fabbisogno energetico;
- abbandonare il polverino di carbone come combustibile nella centrale di via Lamarmora e spegnere la terza linea dell’inceneritore.
Guardando all’incidenza delle più importanti fonti di emissione, dal trasporto su strada all’industria, all’agricoltura, alla produzione di energia, sono tanti i provvedimenti che le autorità possono e devono prendere. Tuttavia, oltre alle misure anti-emergenza e alla creazione di piani strutturali efficaci e finalmente capaci di guardare al lungo periodo, è necessario che anche noi cittadini acquistiamo consapevolezza di quante cose possiamo migliorare modificando i nostri stili di vita: lasciamo a casa l’auto, andiamo a piedi, usiamo i mezzi pubblici e la bicicletta, sprechiamo meno energia, consumiamo meno carne, produciamo meno rifiuti.
Ricordiamoci che siamo noi che con le nostre scelte possiamo regalarci ogni giorno una città con meno auto e quindi meno inquinamento, meno incidenti e più sicurezza.
Se davvero vogliamo una Brescia meno inquinata e più bella, il cambiamento deve partire anche da noi: liberiamoci della nuvola di smog che avvolge le nostre strade, ridiamo ossigeno ai nostri polmoni e alla nostra città!